Ogni giorno dell'anno facciamo memoria di un'apparizione, riconosciuta e approvata, di Maria Santissima in Italia e nel mondo. Ognuna di queste apparizione ha in sé una grazia che ci rivela qualcosa di Lei e di importante per noi. Per accogliere questa grazia e accrescere in noi la devozione e il fervore, invochiamo lo Spirito Santo insieme al nostro Angelo Custode e poi leggiamo, rileggiamo con calma ed entriamo in un colloquio intimo, a tu per tu, con Lei meditando le Sue parole.
Il 19 Maggio del 1841 la Madonna apparve alla giovane pastorella Veronica Nucci nel borgo di Cerreto, alle porte di Sorano, allora parte del Granducato di Toscana.
Ecco il racconto della piccola veggente: "Vidi innanzi a me una donna genuflessa... mi chiamò e mi fece genuflettere... era molto bella, vestiva con un abito di fondo bianco asperso di fiorellini rossi... cingeva una fascia di color nero luccicante... aveva sul capo un manto di color celeste,che le scendeva fino alla piega delle ginocchia".
La bella signora teneva le mani distese come in atteggiamento di supplica, e portava sul capo una corona d'oro, in mezzo alla quale c'era una croce. Le disse di avvicinarsi senza timore,perché non si sarebbe bagnata nonostante la pioggia. Rivolta verso la chiesa parrocchiale chiese a Veronica di pregare insieme a Lei. La bambina osservò delle lacrime nel viso della Madonna e chiedendole il motivo del suo dolore questa le disse che piangeva per i peccatori.
"Vedete quanto piove? Ma i peccatori sono più numerosi delle gocce d'acqua che cadono...".La signora parlava di castighi che sarebbero venuti dal cielo se non si riparavano i peccati. Poi le fece una richiesta particolare: «Aiutatemi a piangere». «Che avete perchè piangete?». «Piango per tanti peccatori! Vedete quanto piove? Sono più i peccati che le gocce dell’acqua che cadono. Mio Figlio ha confitte le mani ed i piedi e tiene cinque piaghe aperte: se non si rabboniscono i peccatori, mio Figlio vuole mandare la fine del mondo».
Quindi la Madonna la invitò a pregare con fervore: «Di’ ogni giorno 7 Pater Noster, Ave Maria e Gloria al sangue sparso, 5 Pater Noster, Ave Maria e Gloria alle cinque piaghe e 7 Pater Noster, Ave e Gloria a me, che mi chiamo Maria Addolorata».
Veronica seguì il consiglio; il 15 maggio 1859, terminato il noviziato, divenne Suor Veronica di Maria Addolorata. Morta in concetto di santità (il giglio che teneva tra le mani sul letto di morte dopo oltre un mese era ancora fresco ed intatto), le viene attribuita l’intercessione per alcuni miracoli, tra cui la guarigione da una grave malattia di madre Maria Stella, che tenne addosso con devozione un pugno di terra presa sul luogo dell’Apparizione.
Fonte: parte del racconto è tratto da: http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20cerreto%20sorana.htm
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