Ogni giorno dell'anno facciamo memoria di un'apparizione, riconosciuta e approvata, di Maria Santissima in Italia e nel mondo. Ognuna di queste apparizione ha in sé una grazia che ci rivela qualcosa di Lei e di importante per noi. Per accogliere questa grazia e accrescere in noi la devozione e il fervore, invochiamo lo Spirito Santo insieme al nostro Angelo Custode e poi leggiamo, rileggiamo con calma ed entriamo in un colloquio intimo, a tu per tu, con Lei meditando le Sue parole.
Un santuario già famoso per una nota apparizione della Madonna della Navicella (24 giugno) lo diventa nuovamente per una seconda e questa volta i protagonisti sono un frate e la Sacra Famiglia. La Vergine apparve proprio su di un asinello e san Giuseppe l’accompagnava.
A Chioggia, i francescani Cappuccini sono i custodi del Santuario della Madonna della Navicella, affidato a loro il 17 ottobre 1957, fu ricostruito dopo circa un secolo e mezzo dalla scomparsa dell’antico omonimo santuario. Quest’ultimo era stato innalzato sul lido di Chioggia (e per questo veniva detto santuario di Marina), dove, secondo la tradizione, il 24 giugno 1508 la Beata Vergine era apparsa a un ortolano per chiedere agli abitanti ravvedimento e conversione. La notizia si era diffusa rapidamente, e già l’8 luglio Marin Sanudo riferiva il fatto nei suoi celebri Diari e aggiungeva che “era cossa inextimabile la zente [che] andava” a pregare nella cappellina di tavole sorta sul luogo. La cappellina successivamente fu sostituita da un vero santuario mariano.
A quel santuario si sentivano molto affezionati anche i Cappuccini, perché un suo altare era dedicato alla Madonna dell’Asinello. Una devozione legata al nome di fra. Adamo da Rovigo. Fra. Adamo era un religioso molto stimato per la santità di vita e per i doni mistici. Il 5 luglio 1615, dopo aver trascorso tutta la notte in preghiera, al primo albeggiare ebbe la visione della sacra Famiglia, che gli si presentò come di solito viene raffigurata nella fuga verso l’Egitto, con la Vergine seduta su un asinello che portava il Bimbo in braccio, mentre S. Giuseppe guidava la cavalcatura verso… il santuario della Navicella.
“…Il frate, durante una processione diretta all’antico tempio della Madonna della Navicella e promossa da fra Paolo Barbieri, fondatore della Confraternita del SS. Crocifissoo della Disciplina, vide dalla finestra del convento di S. Antonio o Ca’ di Dio (ora sede della scuola media “Zarlino”) venire incontro al corteo, dalla parte opposta del ponte lungo o ponte Priuli, che scavalca il canal della Cava la Vergine con in braccio il Bambino, cavalcando un asinello guidato da S. Giuseppe con attorno tre angeli, che cantavano laudi a Maria, la quale si mise in testa alla processione.”
Di questo fatto prodigioso si accenna negli Annali dei Cappuccini della provincia veneta, negli Atti del vescovo Milotti e da parte del p. Contarini e del Vianelli. Il fatto dell’apparizione fece il giro della città. Il vescovo stabilì la festa nella prima domenica di luglio ed essa fu celebrata dai confratelli dell’Oratorio della SS. Trinità con una processione, in cui si recava il simulacro della Vergine, così come apparve a fra Adamo. Il vescovo Milotti morì il 1° novembre 1618.
Fonte: La Madonna del giorno
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